History of the Peloponnesian War
Thucydides
Thucydides. Della storia di Tucidide volgarizzata libri otto. Anonymous translator. Florence: Tipografia Galileiana, 1835.
Circa i medesimi tempi, sul cominciare di quest' inverno, Sitalce odrisio figliolo diTereo, re dei Traci, mosse le armi contro Perdicca figliolo di Alessandro, re di Macedonia, e contro i Calcidesi della Tracia, per causa di due promesse, una delle quali voleva gli fosse attenuta, P altra attenere egli stesso. È da sapere che Perdicca trovandosi alle strette sul principio della guerra aveva fatto a Sitalce delle promissioni, solo che lo riamicasse con gli Ateniesi, e non riconducesse in patria (per farlo re) Fi« lippo suo fratello che gli era pure nemico : ora però non eseguiva quello che aveva promesso. Sitalce poi quanto a sè aveva convenuto, quando fece alleanza con gli Ateniesi,
di por fine alla guerra calcici»ca nella Tracia. Per queste due promesse adunque faceva la spedizione ; e conduceva seco Aminta figliolo di Filippo per porlo sul trono dei Macedoni, Agnone come capitano, ed anche gli ambasciatori ateniesi che a quest’ oggetto si trovavano presso di lui ; conciossiachè gli Ateniesi pure avevano impegnato la parola di concorrere alla guerra contro i Calcidesi con flotta e buon numero di genti.Partito adunque dagli Odrisii sommuove prima tutti i Traci infra il monte Emo e Rodope, su’ quali egli imperava sino al mare, dal Ponto Eussino all’ Ellesponto ; poi i Geti al di là del monte Emo, e tutte le altre parti abitate di qua dal fiume Istro più verso il mare detto Ponto Eussino. I Geti e gli altri di questi luoghi confinano con gli Sciti, usano la medesima armatura, e son tutti arcieri a cavallo. Invitava ancora molti dei Traci montanari che sono liberi, armati di coltella ; e chiamansi Dii , ed abitano la maggior parte sul Rodope ; dei quali alcuni ne guadagnava col soldo, altri lo seguivano volontari. Sollecitava ancora gli Agriani ed i Leei, e gli altri popoli della Peonia soggetti al suo impero. Questi erano gli ultimi del suo dominio che si stendeva sino ai Graei e Leei della Peonia t e sino al fiume Strimone, che dal monte Scomio'scorre a traverso dei Graei e dei Leei, ove aveva confine il suo territorio dalla parte che guarda i Peonii, i quali di lì in poi sono liberi. Dalla parte dei Triballi pure liberi lo confinavano i Treri ed i Tilatei. Abitano costoro a settentrione del monte Scomio, ed a ponente si stendono sino al fiume Oscio che nasce nel monte stesso, come pure il Nesto e l’Ebro. Cotesto monte è disabitato, vasto ed attaccato a Rodope.
L’impero degli Odrisii, quanto alla sua grandezza , dalla parte che arriva sino al mare, si stende dalla città di Abdera al Ponto Eussino fin dove imbocca il fiume
taro. Il giro di questa costa per il cammino più corto, se il vento soffi continovamente da poppa, con una nave tonda si fa in quattro giorni ed altrettante notti. Per terra poi la via più corta da Abdera sino all’Istro un uomo spedito la fornisce in undici giornate : tanta è la sua estensione su la parte di mare. Ma verso terraferma da Bizanzio fino ai Leei e allo Strimone ( imperocché in questa linea è la maggior distanza del mare da terra ) la gita può compirsi da un uomo spedito in tredici giornate. Il tributo di tutto il paese barbaro e delle città greche, secondo che lo han pagato sotto Seute ( che succeduto nel regno a Sitalce lo rese gravissimo) montava alla somma di circa quattrocento talenti d’argento, che si pagavano in oro ed argento. Nè di minor valore erano i doni i quali non al re solamente, ma ai magnati degli Odrisii e potenti presso lui venivano offerti, che in oro e che in argento, senza contare le stoffe a opera e lisce ed altri mobili. Poiché, al contrario di quel che si pratica nel regno di Persia , aveano cotesti signori messa l’usanza, che dura anche presso gli altri Traci, di pigliare piuttosto che dare ; ed era maggior vergogna per chi richiesto non dava, che per chi chiedendo non otteneva. Cotale usanza per la potenza di quelli durò lungo tempo ; nè era possibile di concluder nulla senza donativi, il perchè il regno venne a gran potenza, sendo che di quei di Europa tra il seno ionico e il Ponto Eussino, esso fu il più considerabile pel provento di denaro e per ogni altra sorta di opulenza. Ma nel valor guerriero e nella moltitudine delle soldatesche fu di gran lunga inferiore a quel degli Sciti ; al quale non che sieno da agguagliare le na^ ¿ioni d’Europa, ma neanche in Asia avvi nazione, che da solo a solo possa resistere contro tutti gli Sciti d'accordo. iNondimeno in accorgimento e prudenza per le altre cose concernenti la vita , non sono da mettere alla pari con le altre nazioni.