History of the Peloponnesian War
Thucydides
Thucydides. Della storia di Tucidide volgarizzata libri otto. Anonymous translator. Florence: Tipografia Galileiana, 1835.
Le novelle di Chio recate prestamente ad Atene dierono a pensare a’cittadini, che grande veramente e manifesto era il pericolo onde trovavansi cinti, e che gli altri alleati non vorrebbono starsene dopo la ribellione di città poderosissima. E mossi dal presente sbigottimento decretarono che i mille talenti ( i quali aveano bramato che rimanessero intatti finché durasse la guerra ) fossero messi in uso, levando tosto le multe imposte a chi di ciò ragionasse o desse il suo voto; e che si armassero non poche navi, e se ne spedissero subito otto di quelle che stavano in osservazione a Pireo. Le quali infatti condotte da Strombichide di Diotimo abbandonarono la guardia di Pireo , per dar la caccia alla flottiglia di Calcideo : e non avendola potuta raggiungere, erano ritornate ai/a loro stazione. Non molto dopo ne spedirono in soccorso altre dodici capitanateda Trnsicle, che s’erano anch’csse ritirate dal blocco della flotta nemica. Inoltre fatte tornare indietro le sette navi de’Chii state con loro all’assedio di Pireo, diedero la libertà ai servi che su quelle si trovavano, e misero a’ ferri i liberi : allestirono prestamente r spedirono altre navi in iscambio di quelle che erano andate a bloccare i Peloponnesi, e pensavano di equipaggiarne altre trenta. Insomma molto era l’ardore degli animi, e non poco l’apparecchio che allestivano contro Chio.
Frattanto arriva a Samo Strombichide con le otto navi, alle quali aggiuntane una samia venne a Teo , ove esortava il popolo a star tranquillo. Già avea drizzato ii corso verso Teo con ventitré navi anche Calcideo , fiancheggiato dai fanti dei (Uazoinenii e degli Eritrei. I)» che fatto accorto Strombichide anticipò la partenza ; ed
allargatosi in allo, alla vista della grossa armata che veniva da Chio si mise a fuggire verso Samo. Quella lo inseguiva ; ed i Teii che da prima aveauo ricusato di ricevere i fanti clazomenii ed eritreesi, dopo la fuga degli Ateniesi gl’introdussero in città. La maggior parte di quella fanteria si ritennero aspettando pur Calcideo che ritornasse dall’ inseguire il nemico ; ma poiché egli indugiava si diedero a demolir da per sé il muro della città de’ Tcii ediGcato dagli Ateniesi dalla parte che guarda terraferma , aiutati in quella demolizione da pochi barbari sopraggiuuli sotto il comando di Tagete luogotenente di Tissafemc.Ma Calcideo ed Alcibiade , tornati dall’ inseguire Strombichide fino a Samo, armarono le ciurme delle navi peloponnesie, e le lasciarono di presidio a Chio; e sostituendo in queste ed in altre venti le genti di Chio, fecero vela per Mileto con intenzione di ribellarla. Era pensiero di Alcibiade, da che sé la iutendeva co’ caporani de' Milesti, di tirarli alla sua amicizia prima che arrivasse dal Peloponneso una nuova armata ; e con le forze de’ Chii e con Calcideo facendo ribellare più città che fosse possibile, attribuirne il vanto ai Chii, a sé medesimo, e ad Endio die lo avea spedito ; siccome gli avea promesso. Fornito adunque furtivamente la maggior parte di quei tragitto , giunsero a Mileto poco innanzi di Strombichide e di Trasicle (che venuto di recente da Atene con dodici navi si era unito a Strombichide per inseguirli ), e la fanno ribellare. Dietro loro vi approdarono gli Ateniesi con diciannove navi ; e perchè i Milesii non vollero riceverli, si misero in stazione nell’adiacente isola di Lada. Appena ribellata Mileto, si fece la prima alleanza tra i Lacedemoni ed il re per opera di Calcideo e Tissaferne, in questi termini.
« I Lacedemoni e loro alleati hauno fatto alleanza col re e con Tissaferne a questi patti. Che tutti i
paesi e tutte le città tenute dal re e da'suoi auteuati al re appartengano : che quanto ai denari e alle altre cose die da queste città colavano ad Atene, si debba comunemente impedire dal re e da’ Lacedemoni e loro alleati, sicché gli Ateniesi non ricavino né denaro né altro : che il re ed i Lacedemoni co' loro alleati facciano d’accordo la guerra agli Ateniesi, la quale non si possa disciogliere senza il consentimento d entrambi, cioè del re e de’ Lacedemoni co' loro alleati ; che quei che si ribellino al re, s’intendano nemici anche de' Lacedemoni e de’loro alleati; e che parimente quelli che si ribellino a’Lacedemoni e a’loro alleati sieoo tenuti nemici anche del re ».Cosi fu stabilita questa alleanza. Dopo di che i Chii subito armarono altre dieci navi e sciolsero alla volta d’Anea con animo d’informarsi delle cose di Mileto, e al tempo stesso di movere le città alla ribellione. Ma avendo Calcideo mandato loro a dire che tornassero indietro, e che Armoge era per arrivare coll’esercito dalla parte di terra , navigarono al tempio di Giove ; donde viste appena sedici navi colle quali da Atene veniva in rinforzo Diomedonte dopo di Trasicle, si diedero a fuggire con una nave da Efeso, e con laltre verso Teo. Gli Ateniesi se ne impossessarono di quattro vuote, che le persone furouo in tempo a salvarsi a terra; il rimanente dell’armata ricovrossi alla città de^reii. Indirizzaronsi gli Ateniesi verso Samo; ed i Chii venuti in alto con quelle navi che loro restavano, ed accompagnati dalla fanteria, fecero ribellar Lebedo e poi Era. Quindi i fanti e le navi tornarono a casa.
Intorno questi medesimi tempi le venti navi peloponnesie a Pireo prima inseguite e poi bloccate da altrettante ateniesi, fecero sortita improvvisamente, e vinta la battaglia prendono quattro legni ateniesi, e passate a Ceucrea si disponevano a tragittar di nuovo a Ghio e nella Ionia. In questo venne da Sparta per loro ammiraglio
Àstioco in cui ornai risedeva l'ammiragliato di tutta la flotta. E poi che si fu ritirata da Teo la fanteria, vi andò hi persona Tissaferne coll' esercìto ; e demolito quel po’di muro che in Teo fosse per avventura rimasto, tornò indietro. Nè guari stette che partito lui vi arrivò Diotnedonte con dieci navi ateniesi j capitolò co' Teii che dovessero ricevere anche le sue genti ; e andato ad Era, si ritirò dopo avere assaltato inutilmente quella città.Verso questo tempo i popolani di Samo si sollevarono contro gli ottimati, in ciò aiutati dagli Ateniesi che vi si trovavano con tre navi, ne uccisero in tutti dugento in circa, quattrocento ne confinarono, e si divisero le loro terre ed abitazioni. Dopo di questo avendo gli Ateniesi accordata loro con decreto l’indipendenza in premio di fedeltà, governavano d’allora in poi la Repubblica da sè, esclusero da ogni dritto i possidenti di terre, e vietarono a qual si fosse popolano di menar moglie nobile, e di sposare ai nobili le proprie fanciulle.